Il passato di Shoko by Miyuki Miyabe

Il passato di Shoko by Miyuki Miyabe

autore:Miyuki Miyabe [Miyabe, Miyuki]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Giallistica, prog
editore: Fanucci
pubblicato: 1992-07-14T22:00:00+00:00


16

Tamotsu disse che durante il giorno non si poteva allontanare dal negozio. Quindi, promise a Honma che si sarebbero visti di nuovo quella sera, dopo le nove.

Optarono per un piccolo bar di fronte alla stazione. Disse che avrebbe telefonato per prenotare una saletta solo per loro. «Fa più caldo, in una sala privata» disse.

Honma capì il significato di quelle parole alle nove e dieci, quando Tamotsu comparve sulla porta del locale con una ragazza a braccetto. Lei portava un lupetto e una gonna morbida, ma anche vestita in quel modo la sua silhouette era abbastanza evidente. Era incinta di almeno sei mesi.

«Questa è mia moglie Ikumi» la presentò Tamotsu.

Afferrò due grossi cuscini e li appoggiò uno sopra l’altro vicino alla stufa, per farla sedere.

«Piacere di conoscerla» disse lei piegando lentamente le ginocchia per sedersi. Sembrava cauta, ma nello stesso tempo sicura nei movimenti.

«È il primo?» domandò Honma.

Lei rise, con gli occhi vivaci e un’espressione maliziosa. «Il secondo. Anche se vedendo come si comporta lui, non si direbbe.»

«Taro è nato prematuro! Non dovrei preoccuparmi?» replicò brusco Tamotsu.

«Taro è il maggiore, immagino. Quanti anni ha?»

«Ha appena compiuto un anno. Siamo piuttosto indaffarati già con lui…»

Il cameriere che entrò a prendere le ordinazioni era tutto sudato. Tamotsu scherzò un po’ con lui, poi ordinò. Quello se ne andò chiudendo la porta, scusandosi per il fumo che veniva dal locale.

Tornò quasi subito. Il breve tempo di attesa fu riempito da qualche convenevole.

«È la prima volta che viene a Utsunomiya, signor Honma?» domandò Tamotsu.

«Sì. Non ho mai avuto occasione di venire prima.»

«E di certo da Tokyo non si viene per turismo, considerando la distanza» aggiunse Ikumi ridendo.

«Al contrario, sono sorpreso di quanto Utsunomiya sia grande» disse Honma.

«Tutto merito dello Shinkansen.»

«C’è ancora chi chiede da che parte si va per il castello di Utsunomiya Tsuritenjo. E che non sa che è una storia inventata!»

Tamotsu disse di aver cominciato a lavorare nell’officina del padre subito dopo il diploma. «Mi piaceva pasticciare con le macchine.»

Lui e Shoko Sekine erano stati compagni d’asilo, e poi per tutte le elementari. Si erano separati alle superiori, perché Tamotsu aveva scelto una scuola professionale. Avevano però continuato a frequentare la stessa scuola pomeridiana. Inoltre, erano vicini di casa.

«Era sicuramente la mia migliore amica» disse guardando la moglie di sottecchi.

Anche Ikumi era nata e cresciuta a Utsunomiya, ma aveva frequentato un’altra scuola. Finiti gli studi, aveva lavorato per cinque anni come segretaria nel quartiere di Marunouchi a Tokyo. Era tornata a Utsunomiya quando il fratello, che aveva vissuto con i genitori fino a quel momento, era stato trasferito in un’altra città. I genitori si sentivano soli, e le avevano chiesto di ritornare.

«Io ero già un po’ stanca di vivere da sola. E poi, Tokyo è così costosa!»

«Quando cominci ad avere venticinque anni, poi, la vita in azienda diventa dura.» Tamotsu lo disse con leggerezza, ma l’espressione di Ikumi era stranamente seria.

Annuì, esclamando: «Era molto dura. Veramente molto dura.»

Se fosse stata ancora una segretaria che vive sola a Tokyo, non avrebbe risposto così seriamente.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.